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"G" RACCONTA: DAL WEB - Museo del G

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"G" RACCONTA: DAL WEB

g racconta
DA SITOMITO.COM, IL PRIMO SITO DEL "G"


"G" SESSO - 2002 (Vietato ai minori)



SESSO UNICO
Meglio con una donna bruttina che con un bellissimo travestito.

Non sopporterei la pelle maschile sotto le mie mani, la saliva maschile nella mia bocca e sul mio cazzo, e sempre su di esso la merda maschile dopo l'inculata.
Pelle di donna, saliva di donna, merda di donna... Sì!
Qualcuno mi dice: se non hai mai provato come fai a dire che non ti piace?
Beh, non ho provato nemmeno a buttarmi dalla finestra, però so con sicurezza che non mi piacerebbe.

Sarò monotono, ma mi attirano sempre le stesse cose: culi, tette e fiche, cosce, mani e bocche, ed occhi, nasi, gomiti, piedi, schiene e ginocchia, ma solo rigorosamente femminili.
E certe cosette me le faccio fare solo da femmine vere, compresi alcuni lavoretti alla zona anale che a loro piace molto intraprendere per sentirsi un po' uomini.
Il fatto è che io non mi sento affatto donna quando succede.

Qualcuno ancora dirà: parli così per mascherare la tua componente omosessuale.
E magari è anche vero. Forse non avrei bisogno di sbandierarlo tanto se fossi completamente sicuro della mia virilità.
Giusto.
Allora non teniamo in alcun conto ciò che ho scritto qui sopra, e concludiamo con un banalissimo, stantìo, volgaruccio e nazionalconvenzionale
W LA FICA!!!

Tutto il resto è silenzio.

------------------------------------------> "G"

IL TIRASSEGNO

Trombare è una gran cosa, e non ci si stanca mai.
Ma a volte serve un'ideuzza in più per ravvivare il rapporto proprio quando sta per logorarsi e scendere la china della routine.
Oh, non che la routine ci faccia schifo quando si tratta di trombare: pensiamo a quelli che per routine hanno sempre il cazzo in mano...
Ma qualche giochino solo un tantino perverso ci aiuterà a superare la noia del solito zin-zin.

Quello che vi descriverò oggi è quasi da oratorio parrocchiale, ma se togliamo il parrocchiale e lasciamo l'oratorio, nel senso di orale, capiremo meglio.

Si gioca in coppia, maschio e femmina (ma se siete omosessuali non cambia assolutamente nulla).

Allora: uno dei due si distende supino con la bocca aperta più che può.
L'altro, o altra, sta sopra alla persona distesa, in piedi, gambe allargate, con il corpo perpendicolare al viso di chi sta disteso.
Prepara un gustoso caburrino (leggi sputo, sputacchio, sputazzo, scaracchio ecc.) e lo fa cadere a piombo tentando di centrare la bocca del ricevente, che non deve muoversi.
Non crediate sia così facile!
A volte lo sputo si spiaccica in pieno viso, a volte manca del tutto la figura, ma quando colpisce il bersaglio imbucandosi direttamente nelle avide fauci spalancate... che soddisfazione, ragazzi!
Naturalmente ci si alterna: una volta sotto tu e una volta sopra io...
Beh, non è proprio così, ma si può stabilire un certo numero di "lanci" a testa e poi proclamare il vincitore.

Alla fine comunque tutto si mischierà in furiosi e leccosi succhioni al reciproco recupero dei propri umori dispersi, sublimando il gioco nella più esplosiva delle chiavate.

Qualche consiglio: i caburri avranno miglior esito se densi e pesanti.
Evitate però di inserirvi palle di moccio o di catarro verde, e tantomeno caccole: è gioco sleale. Solo saliva (ma... non scendeva?).

Vi piace? Si addice alla vostra tendenza al porco?
E volendo si può fare anche da vestiti! Comodo, no?

Ah, un'ultima considerazione, a garanzia del prodotto:
è scientiFicamente testato dal

---------------------------------------------> "G"


LA DONNA TRIPLA

Avere rapporti sessuali con più donne contemporaneamente è il sogno di ogni maschio normale.
Purtroppo però la "voglia dell'harem" è destinata nella maggior parte dei casi a rimanere tale, e bisogna quindi poter sopperire come si può.
Se non hai nemmeno una donna fottiti: questo suggerimento non è per te.
Ma se ne hai una per grazia di Dio ti dico come puoi dividerla in tre.

No, lascia stare quella sega (in tutti i sensi)! Non si tratta di dividerla materialmente, ma virtualmente, anche se ne godrai benefici del tutto concreti.

La tua donna può diventare tripla se saprai usarne le risorse naturali e anatomiche.
E' semplice: cosa chiederesti a tre donne di farti contemporaneamente?
Te lo dico io: vorresti che una ti lavorasse il cazzo, un'altra le palle e una terza la zona anale. Così, tanto per cominciare.
Ma perché sprecarne tre quando tutto questo può essere eseguito da una sola maialotta fornita di due mani e una bocca?

Ti consiglio quanto segue: adibisci la mano sinistra della troietta alla masturbazione del tuo turgido pene, la sua lingua al leccaggio incessante delle tue gonfie pallette e il dito indice della sua mano destra alla penetrazione del tuo timido culetto.
La sensazione sarà di completa soddisfazione, e chiudendo gli occhi potrai immaginare tre splendide zoccolette tutte intente a renderti felice.
E' ovvio che, fermi restando i tuoi punti caldi, i tre terminali femminili possono alternarsi nella stimolazione dei suddetti, senza però mai abbandonare la contemporaneità di esecuzione.

E tu, intanto, per aumentare l'illusione del trio mignottesco, potrai usare a tua volta la bocca e le due mani, anche per dare le stesse sensazioni a lei, che, poverina, se le merita per il lavoro indefesso che sta svolgendo.
La posizione consigliata per tutto questo è quella del 69 (sovrapposto o laterale), per cui ti sarà agevole leccarle la bernarda mentre con una mano le tasti le poppe e con l'altra affondi le dita nel buchetto del suo culo.

Tre uomini e tre donne in una sola coppia: un risparmio notevole!
Ma se ti riesce di portartene a letto almeno due, pensa che goduria: diventeranno sei!
E tre diventeranno nove!

Basta sapersi organizzare.


ScientiFicamente testato dal

--------------------------------------------> "G"


IL CHIAVAYOGA

Una semplice posizione da assumere meditando... mentre si tromba!

Prendi una donna... la tua? Quella di un altro?... Vabbe', basta che non sia una delle mie!

Dunque, prendi una donna, completamente nuda off course, e dille di mettersi nella famosissima posizione del loto (la conoscono tutti, anche quelli che come yoga conoscono solo i succhi di frutta).

Lei ti chiederà: "Meditiamo?". Tu risponderai: "No, trombiamo".

Quindi falla distendere supina incalzando verso di lei per non farle perdere la posizione delle gambe debitamente incrociate.
Schiaccia le dette gambe verso il suo corpo: ti apparirà, al di sotto di esse, la magica visione della fica, in versione full opening!
Dopodiché, ragazzo, sai già cosa fare: perforazione a trivella mentre col torace mantieni intatta, se non la virtù della pulzella, la sua posizione meditativa.

Mi chiederai: "Ma che vantaggi mi dà questa posizione?".
Molteplici, ti rispondo.

Primo, fai una cosa che non hai mai fatto (almeno la prima volta).
Secondo, se sei un po' feticista dello stinco o anche del piede è proprio quello che fa per te.
Terzo, e forse più importante, la donna ce l'hai tutta lì, raccolta in uno spazio ridottissimo, e quindi agevolmente raggiungibile dalle tue incessanti ed avide manacce in ogni parte del suo disponibile corpicino.
Quarto, squisitezza estrema, potrai slinguacciare un ginocchio mentre trombi: e quando ti è capitato mai?
Quinto ed ultimo, con un pizzico di sadismo sentirai una punta d'insofferenza nella porcella, che non starà comodissima in quella posizione, ma il solo fatto che ci stia per farti piacere aumenterà il tuo cazzo di almeno un paio di centimetri, e in fondo ne trarrà beneficio anche lei.

Ti avverto che alcune ragazze trovano parecchio difficile e scomodo posizionarsi come sopra, ma è proprio con loro che devi insistere di più, per le ragioni ampiamente illustrate nel quinto crudele punto.

Buone "meditazioni" col chiavayoga!


ScientiFicamente testato (e tastato) da

------------------------------------------------------> "G"


A PUTTANE...

Nessun giornale riferirà il boccaccesco episodio che sto per raccontarvi, ma vi assicuro che è accaduto veramente a una persona di mia conoscenza.

Un tipo a cui la moglie si ostinava (e si ostina ancora) a non darla, dopo non so quanti tentativi falliti ed autoerotismi più o meno riusciti decise di infrangere un tabù della sua vita: per la prima volta sarebbe andato a puttane!
Ma sì, data l'emergenza e la mancanza di un'amante sopperente, la cosa s'imponeva quasi d'obbligo, sia per ficcarlo finalmente dentro una passera che per fare un doveroso dispetto alla pur ignara e avarissima consorte che in fondo se lo meritava pienamente.

Così uscì in macchina, fece salire una troia di suo gusto (bianca, bel culo, labbra a cuscinetto) e si avviò verso una zona tranquilla.
Durante il breve percorso la zoccola si fece pagare in anticipo: beh, poco male, tanto prima o dopo bisogna sganciare...

Ma dietro una curva ecco appostata la polizia.
Panico. La maiala, probabilmente una clandestina, aprì di colpo lo sportello e con una mezza parola di scusa scese precipitosamente dall'auto dileguandosi in un batter d'occhio.
Il tipo restò di sasso, occhi sbarrati dalla paura di essere colto su chissà quale fatto, ma la polizia ignorò lui, la mignotta e tutto il movimento, avendo fermato la macchina che precedeva.

Scosso e scornacchiato, lo sfortunato apprendista puttaniere decise di non provarci più, almeno per quella sera: aveva perso i soldi e per poco non perdeva anche la faccia.
Sarebbe stato per un'altra volta... forse.

Il giorno dopo il frustrato viaggiava nella stessa auto con l'acida consorte e la di lei non meno acida madre.
Stava rimuginando sulla disavventura della notte precedente quando si accorse di un particolare sconvolgente: lì, sul pavimento, proprio tra i suoi piedi, c'era una scarpa femminile!

Cazzo! L'ha persa la merdaiola scappando! E se se ne accorgono?

Doppio panico e decisione fulminea: mentre le due arpìe parlavano fitto fitto tra di loro si chinò rapido, afferrò il corpo del reato e lo gettò fuori dal finestrino.
Fu talmente abile, di quell'abilità che emerge solo nei momenti di estrema necessità, che le cariatidi non si accorsero di niente.
Pfffff... Meno male! Che culo! Pensate a quante spiegazioni avrebbe dovuto dare se la scarpa fosse stata scoperta!

Arrivarono finalmente a destinazione, il tipo parcheggiò, stavano per scendere, quando la suocera con la sua voce sgradevole gracchiò:
"O dov'è la mia scarpa?".
"Q... quale scarpa?".
"Quella che mi ero tolta perché mi faceva male il piede!".

Cazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzo...

La scarpa non fu mai trovata, ovviamente, e il povero nonchiavatore dovette cercare sul momento un apposito negozio e pagare di tasca propria un altro paio di costose calzature per la recalcitrante suocera, che naturalmente attribuiva a lui, e non a torto, tutta la responsabilità dell'accaduto.


Ergo: il poveretto ha pagato una puttana che non ha chiavato e un paio di scarpe che non indosserà mai.
Inoltre la sua attività automasturbatoria si è intensificata, e adesso si mantiene a debita distanza da prostitute e scarpiere.
E tutto per la fica murata di una brutta moglie!

Se c'è una morale in tutto questo eccola: non sposatevi, grulli!
Non ci sono forse le mogli degli altri?

Buonaseeeeraaaaa!!!

--------------------------------------------------> "G"


I MIGLIORI POMPINI


Leggendo il titolo qui sopra seguìto da quel "di G" non siate tratti in inganno: di "G" è il titolo, non i pompini!

Precisato questo, vorrei soffermarmi su una questione che, in materia di pompini, può ingenerare non pochi motivi di inganno: i denti dell'addetta alla pompa.

Di solito quando un maschio vede una ragazza con i classici "denti in fuori" viene assalito da un fremito d'orrore al solo pensiero che quelle zanne possano stringersi intorno al suo povero, delicato, indifeso penuccio.
Un senso di desolante castrazione gli fa desiderare tutto meno che guidare quella famelica bocca in direzione della propria guardinga fava...

Ebbene: niente di più sbagliato!
Chi rifiuta un biascicante pompino da una castorina roditrice non sa quello che fa né quello che perde!
Infatti è proprio la conformazione anomala di quei denti a favorire anatomicamente l'amplesso orale: il glande si inserisce alla perfezione nella bocca scivolando fino alla glottide, favorito dall'ingresso obliquo di una saracinesca dentaria tutt'altro che lacerante.

Quelle con i denti dritti o, peggio, "in dentro" sono le vere ghigliottinatrici di cazzi!

Quindi non fermatevi alle apparenze, che come al solito ingannano: la ragazza non sarà esteticamente il massimo, ma al vostro fratellino duro nun 'ie ne potrà frega' de meno!

Provare per credere.

Ha provato per voi - e creduto - il

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IL PRESERVATIVO


C'è ancora chi si ostina a non usare il preservativo con la scusa che non gli fa sentire la carne della topa e neanche il piacere più pieno e completo.
E poi magari applica il sistema della "ritirata", che è quanto di più masochista e frustrante per un uomo, e terrorizzante per la donna.

Il nemico del preservativo esulta quando trova una tipa che prende la pillola: bello! Si tromba al naturale!
E si becca l'AIDS.

No, amici, bisogna prendere atto della necessità di questo accessorio, che può diventare anche un vero coadiuvante del piacere sessuale.
Solo che bisogna saper usarlo.

Per prima cosa mai averne uno solo in tasca.
Un mio amico bischero dopo la prima trombata volle farsene un'altra, ma avendo quell'unico preservativo, pensò bene di riusarlo rivoltandolo.
Ottimo per la lubrificazione, ma la ragazza restò incinta.

Un altro disse alla sua troietta: "Avvolgimelo tu intorno al cazzo, dai!".
Lei lo fece, ma le sue unghie erano molto lunghe e appuntite, e accidentalmente lo lacerò.
Non avendone un altro l'imprevidente perse la trombata.

Un altro ancora cominciò a frugarsi in tutte le tasche senza riuscire a trovarlo.
Cazzo, era l'unico che aveva.
Non sapeva, povero grullo, che sua moglie glielo aveva requisito di nascosto prima che uscisse.
Perse la trombata e da quel momento fece quello che tutti dovrebbero fare: nascose un paio di ulteriori preservativi nella fodera della giacchetta attraverso un buco, e lasciò che ogni volta sua moglie gli fregasse quello che teneva in tasca.
E... che trombate, ragazzi!

Quindi, assodato che non si deve mai uscire con un solo preservativo, passiamo al suo uso e consumo.
Alzi la mano chi ha usato il preservativo non solo per chiavare.
Beh, sì, qualche mano si è alzata.
Sono quelli che il preservativo l'hanno usato anche per masturbarsi o farsi masturbare, e per farsi praticare ecopompini (leggi pompini ecologici).

Infatti uno degli scopi dell'uso di questo aggeggio è quello del mantenimento della pulizia e dell'igiene sessuale anche fuori vagina.
Se la vostra ragazza ve lo lecca e ve lo ciuccia ma non vuol saperne di sperma (ce ne sono, purtroppo) infilatevelo e potrete così ottenere il vostro piacere anche nella sua bocca.
Ma, direte voi, non è la stessa cosa...
Non ditelo, incoscienti! Pensate alla goduria di sapere che la schiavetta per farvi godere è disposta persino a ciucciare la gomma!
Lo fareste voi? Le lecchereste la fichetta ricoperta di lattice?
Godetevi lo sfizio ed eiaculate, no?

L'utilità del preservativo nella manipolazione manuale del pene (sentito che bella frase?) è poi evidente sia da soli che in compagnia: niente spargimento di seme qua e là, niente macchie sospette per chi agisce in clandestinità (in culo a quella stronza di Monica Lewinsky!).

Sì, però il preservativo - e che cazzo! - serve soprattutto per trombare.

Certamente!
Ma di questo parlerò nella prossima puntata... verso l'alto del mio uccello.

------------------------------------------------------> "G"

QUALCHE CONSIGLIO PRATICO

Se andate a trovare una sposa a scopo di trombo e a fine trombata vi fate la rituale, sana e sacrosanta pisciata, ricordatevi, dopo, di riabbassare la predella del water-closet: il becco rientrando potrebbe insospettirsi trovandola in posizione "piscio-col-pipi".

La stessa operazione, ma inversa, va effettuata se avete ricevuto una maialina che ha pisciato in casa vostra.

Prima ancora della trombata, se volete essere sicuri che la tipa si sia lavata la topa, date una toccatina al rubinetto del bidet: se è caldo tutto bene, potete anche leccargliela, se è freddo come il marmo limitatevi a una rapida introduzione badando a tenere le narici ben lontane dalla zona delle operazioni.
Variante: la ragazzuola potrebbe essersi fatto un bidet freddo. In tal caso controllate il grado di umidità della vaschetta.
Se necessario tastate anche il relativo asciugamanino (asciugatopina): è umidiccio o asciutto da secoli?

Se non avete il cazzo troppo lungo scegliete donne con le mani piccole: sembrerà più grosso.
Meglio se hanno anche la passera stretta e corta, e la bocca a bocciòlo di rosa.

Se mentre la porcellina sta leccandovi avidamente il buco del culo sentite che vi scappa una scorreggia, dovrete rapidamente scegliere, in base alla conoscenza che avete del soggetto leccante:
se è proprio porca porca, sganciategliela pure in bocca e fategliela aspirare voluttuosamente; se invece è di quelle un po' schizzinose (ma non poi tanto, se vi lecca il culo), scostatevi con discrezione e guidate la sua azione verso la fava cercando di non perdere neanche un prezioso guizzo di lingua, quindi lasciate fuoruscire l'aria mefitica senza emettere alcun suono, se non dalla bocca, in forma di languido lamento, a coprire l'eventuale sibilo.

Ottimi consigli, no?
Ne seguiranno altri.

----------------------------------------------> "G"

PECORINA SI', MA...

C'è chi asserisce che le donne a pecorina siano tutte uguali.
Non è vero. Per capirlo bisogna avercene messe un certo numero, pertanto chi si ciba di quel luogo comune è da ritenersi uomo di poche esperienze.

I culi hanno le forme più varie: belli rotondi, o a punta, scoscesi, alti o bassi, con la mela slanciata o remborsée, larghi, stretti, debordanti ai lati, piatti, con la fessura centrale corta, lunga, stretta od allargata, le fossette superiori, i grumi di cellulite... E poi possono essere duri, molli, granulosi, di pelle liscia o scabrosa, chiara o scura, a chiazze, con pustole o nèi, capillari o smagliature, e poi pelosi o glabri, odorosi o inodori...
Il buco poi si presenta con bordi lisci o emorroidali, a sfintere stretto o cedevole, di colore nero, marrone, beige (va tanto di moda quest'anno) o chiaro... E via così.

Insomma, come asserisco nel relativo spazio-culi del sito 1000miss.com, ogni culo è un culo a sé.
(Per una mia definizione del culo vedasi l'introduzione - ah, delizioso doppiosenso! - a "Culi, culini, culoni, culacci").

E la pecorina certe volte riserba delle sorprese, sia belle che brutte: così può capitare che un gran bel culo visto in posa eretta diventi un modesto, tirato e scosceso culuccio se messo a pecora, mentre, al contrario, un culo non bellissimo da vedersi in piedi si trasformi in un culo reale quando lo fai accucciare.

Mai far assumere al culo giusto la posa sbagliata!

Certo che di solito è il culo imperfetto a giovarsi della posizione di cui stiamo parlando, ma non è sempre così, e noi, a tratti (ed attratti), ci chiediamo, pallidi e assorti:

"Ma perché tutto questo?".

E' il mistero del culo, ancor più fitto di quello della fede.
Perché egli, il culo, mantiene in sé un segreto che non sta a noi svelare: dobbiamo solo penetrarlo, ecco tutto.

E che il mistero rimanga!

----------------------------------------------------> "G"


UN ALTRO CONSIGLIO

Sospettate che la vostra ragazza o vostra moglie vi tradisca?
Per averne la prova non cercate di grattarvi la testa: le corna non si avvertono al tatto.
Ma l'odorato può fare qualcosa per voi.

Scegliete il momento in cui ritenete che la tipa abbia trombato da poco con qualcuno e non abbia avuto il tempo di lavarsi la topa.
Esempio: se rientra a casa, agite prima che possa andare in bagno; se rientrate in casa voi, fatelo immediatamente.

Sì, ma fare cosa?
Semplicemente annusarle la passe(rotta).
Ma non così, sfacciatamente, ostentando morbosa gelosia: fingendo invece di essere presi da improvvisa e irrefrenabile passione per lei ed esigendo, in nome di tale passione, la sua completa disponibilità sessuale.
La finzione serve soprattutto per non bruciarvi il trucco e serbarvelo, in caso di un auspicabile risultato negativo, per un'altra occasione.

Per prima cosa osserverete il comportamento della femmina, confrontandolo con il suo solito comportamento: se si concederà subito ma di solito non lo fa, sospettate. Se non vorrà concedersi quando di solito lo fa, sospettate ugualmente. E andate avanti.

Dunque, presi dal fuoco dell'amore fisico, toglierete rapidamente le mutandine alla presunta fedifraga e affonderete le narici tra i suoi peluzzi santi.
Ed è qui che dovrete mantenere, malgrado tutto, la maggior calma possibile, analizzando freddamente il risultato del vostro sniffaggio.

I naturali effluvi della fica non vi traggano in inganno: tra di loro potrete, se saprete ben interpretarli, scoprire i frazi anomali.

Prima possibilità: un inconfondibile odore di sperma. E non è il vostro!
Seconda possibilità: un vago ma indubbio odore di gomma, segno evidente che lì dentro si è inserito un preservativo. E non ce l'avete messo voi!
Terza possibilità: un delizioso profumo di sapone detergente applicato da poco sulla parte. Ahi! Perché se l'è lavata?

In definitiva, meglio trovare una passera regolarmente puzzolente di passera che di quanto sopra descritto.

In questo caso andate sicuri e tranquilli: gli ha fatto solo un pompino!!!

-----------------------------------------> "G"


ANCORA UN CONSIGLIUCCIO


Bramosi di fica amici, quante volte le vostre dita tentacolari si sono tuffate nelle limacciose profondità passeracee?
Spero per voi molte, anzi, innumerevoli.

Il perché vi (ci) piaccia tanto farlo resta sconosciuto: perché dovremmo rimestare in quella vischiosa umidità? Che c'è lì di tanto bello, buono, piacevole? E poi le dita non hanno mica una fava in cima, che possa darci sensazioni orgasmatiche...
Boh!
Forse è solo la consapevolezza di stare esplorando una fica che ci rende così fieri di farlo, e in fondo trattasi di cosa "proibita" (ma mica tanto se ce la fanno fare...).

Il punto a cui voglio arrivare però è un altro: attenti, ragazzi, a non esagerare con le dita.
Lo so che dopo avercene infilato uno il secondo segue quasi automaticamente, e poi perché non tre, quattro magari...
La titolare della passera gode, sì, se la penetri con più dita (a meno che non sia una di quelle che "sentono male"), ma poi?
Poi arriva il cazzo, e qui sono dolori!

Primo, il cazzo per quanto duro sia non lo sarà mai quanto un dito, che ha l'osso, e non sarà altrettanto snodato e prensile!
Secondo, quanto ce l'avete grosso?
Fate prima i vostri calcoli: vi conviene riempire una topa di dita guizzanti, dure e tante, e dopo infilarci il vostro uccelletto disossato?
Non sentirà la scrofetta una certa differenza, in peggio, tra il prima e il dopo?

Insomma, per dare maggior risalto al vostro piccolo, medio o grande pisellotto, moderatevi con le dita: l'ideale è infilarne uno solo, al massimo due, ma senza strafare.
La bomba dovrà esplodere dentro il tunnel nel momento stesso in cui introdurrete il turgido Sragnatelatore!

Chi sta consigliandovi per la verità non sempre segue questa elementare regoletta.
Io spesso predico bene e razzolo male...

Ma l'importante, in fondo, è razzolare, no?
Naturalmente nella topa!

-------------------------------------------------> "G"


ANAL CONTRACTIONS

Il giochino amoroso che sto per rivelarvi è, come tutti quelli che trovate in questa rubrica, di mia assoluta invenzione e proprietà, nonché sperimentazione e collaudo, e chiunque volesse praticarlo dovrà pagarmi i diritti d'autore, nella misura di almeno un ringraziamento mentale prima, durante o dopo il suo svolgimento.
Ma va bene anche un accidenti.

Tutti sanno (forse) che l'orgasmo provoca, sia nell'uomo che nella donna, nervose contrazioni allo sfintere anale, facilmente riscontrabili mantenendo in loco (o in lo culo) un dito durante l'orgasmico travaglio.
Sentirete lo sfintere stringersi piacevolmente intorno al dito più volte, e anche da lì potrete capire, ad esempio, se una femminuccia sta veramente godendo o fa finta.
Insomma, un dito in culo non fa mai male, e anche chi vi scrive non disdegna affatto la dolce penetrazione di dita femminili, possibilmente di unghia corta (grazie).

Questa è una delle sole due condizioni in cui gli amanti di sesso diverso a letto si sentono perfettamente uguali. L'altra è il bacio.

Volendo (e qui si entra in argomento) ci si può anche confrontare in una gara all'ultima contrazione.
Chi perde paga pene... pardon, pegno.

Come si fa?
Semplice, per la mia dolcemente perversa mentolina.

Condizione necessaria è di avere l'orgasmo separatamente.
Per raggiungerlo si possono scegliere tutte le vie possibili, a patto che uno dei due resti lucido durante il godimento altrui.
Auspicabile, per una migliore riuscita del gioco, l'automasturbazione, sempre eccitante se praticata alla presenza dell'altro.
Utile anche la masturbazione reciproca, così come il reciproco rapporto orale, purché effettuati separatamente e finalizzati all'orgasmo, mentre la penetrazione vaginale rischia di inficiare il risultato del gioco, risultando troppo coinvolgente ai fini del controllo dello stesso, e anche per la posizione meno propizia.

Il lucido calcolatore, infatti, nello spazio d'estasi del partner, gli terrà ben piantato un dito nel culetto (cosa che peraltro agevola le sensazioni), e conterà freddamente il numero di contrazioni del suo sfintere anale: una, due, tre, quattro, cinque...
Lo stesso a sua volta, dopo, farà l'altro.

Naturalmete vince chi riesce ad avere il maggior numero di strizzate di culo.
In caso di piacere provocato dal partner, si può anche stabilire che il vincitore sia chi ha indotto l'altro ad avere più contrazioni.
Bravo!

E' chiaro che a questo gioco è vietato barare, sia contando a proprio favore che strizzando il culo apposta per ingannare l'"avversario".

In caso di pareggio, dopo un po' si rigioca la partita: cosa c'è di meglio?

Ah, un'annotazione: se riuscite a superare le 15 contrazioni siete delle bestie!

Buon divertimento!

-------------------------------------------------> "G"

DONNE E POMPINI

Non perché io sia un uomo, ma devo dire che trovo le donne assai più problematiche in fatto di sesso di quanto non lo siano i maschi.

Qualcuno malignamente si chiederà come faccio a conoscere anche i gusti, le tendenze, le manìe maschili... Sono forse un bisex? Beh, devo deludervi: di uomini io conosco me, e credo che le mie esigenze rientrino nella media. La media di un uomo normale, s'intende.

Sarà poi bene specificare che tutto quanto scrivo in queste mie divagazioni a carattere sessuale si riferisce a uomini e donne del tutto normali, escludendo categoricamente qualsiasi tipo di perversione patologica.
Inserendo casomai qualche eccentricità, il che non guasta affatto.

Noi maschietti siamo semplici e diretti, al limite del prevedibile.
Prendiamo i pompini, per esempio: noi li vorremmo sempre, comunque e dovunque. E li vorremmo completi, col "ringollo" finale, ecologico e antimacchia, come Madre Natura vorrebbe... forse.

Loro, le donne, no, o almeno non sempre, non tutte.
Ci sono quelle che fanno resistenza tenendo il collo duro quanto il tuo cazzo se con la mano dietro alla testa tenti di guidare le loro bocche verso la bramosa cappella che già ti spunta dai pantaloni.
Devono fingere di non essere troppo troie. O forse ti puzza troppo di cacio. In tal caso lavatelo!

Siamo in macchina?
"No, qui no, ci può vedere qualcuno...".
Siamo a letto?
Partono con lentezza esasperante dal tuo collo per scendere fermandosi ad ogni stazione con sfibranti bacini. Ma non sentono che laggiù in fondo l'uccello ti sta scoppiando? Che aspettano?
No, devono leccarti i capezzoli, cosa che a me oltretutto dà piuttosto fastidio (dieci minuti l'uno), soffermarsi a lungo sullo stomaco con labbra delicate... mentre tu vorresti che ti azzannassero la minchia! E quando ti arrivano finalmente al dunque fremente magari gli danno una leccatina e tornano su.
Cazzo!!!
Fortunatamente non tutte fanno così.

Le categorie pompinesche femminili sono essenzialmente quattro:

Quelle che non te lo ciucciano affatto.
Quelle che te lo ciucciano ma che non vogliono saperne di sbroda.
Quelle che te lo ciucciano fino all'eiaculazione ma poi sputano tutto.
Quelle che, bontà loro, ciucciano e ingoiano.

Varie poi le sottocategorie: le migliori sono quelle che sapientemente riescono ad accompagnare con carezze manuali l'azione orale e che quando sentono, da brave esperte, che stai per giungere alla logica conclusione accelerano vertiginosamente il ritmo di mano e bocca, e non te lo mollano fino a che non sei tu a fermarle, divinamente spompato.

Ma ci sono anche quelle che sul più bello te lo abbandonano per sfinimento labial-manuale o per pessima conoscenza dell'orgasmo maschile, e tu sei costretto a vivere angosciosamente gli ultimi preziosi attimi dell'estasi cercando di afferrartelo da solo per ovviare all'improvvisa grave mancanza.

In quanto a penetrabilità, alcune sono capaci di farselo arrivare in gola senza alcun problema, altre invece lo bloccano ai primi stadi della bocca adducendo problemi di urto di vomito (che schifo!).
Alcune lavorano molto di lingua, altre di labbra, alcune vanno rapide come pistoni, altre lente e profonde come pozzi petroliferi (solo che la trivella è la nostra).
Alcune ti fanno sentire fortemente i denti e non sai se lo fanno apposta o senza volerlo (rigatone), altre invece vanno lisce come l'olio (preferibili).
E' comunque un piacere guardarle in azione, tutte intente nel loro lavoretto femminile, e ti strappano pure un sorriso quando il cappellone sfugge su una parte e provoca alle loro guance un buffo gonfiore da ascesso dentale...

E quelle che "Oggi non mi va"?
E quelle che "Sì, ma prima lavatelo!"?
E quelle che "Quanto ci metti a venire?"?
E quelle che "Però a me non la lecchi mai"?
E quelle che "Ma poi mi porti a cena fuori..."?
E quelle che "Quanto mi dai?"?
E quelle che "Ma le palle non te le lecco!"?
E quelle che "Questa è l'ultima volta che te lo ingoio!"?
E quelle che "Ti dispiace se nel frattempo guardo Beautiful?"?

Ah, se potessimo farceli da noi!

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SANTA VESCICA PISCIA PER NOI

Ti sei preparato proprio bene all'incontro: bideino, preservativo al seguito, pasticchina salvaalito, barba fatta, piedi scaciati...
Sei lì con lei e stai per intaccarne l'ormai già sfardellata virtù, quando...

Cazzo! Ti scappa da pisciare!
Non puoi trattenerla, ma...

1) - Sei all'aperto in un bosco.
2) - Sei in macchina.
3) - Sei nel garage che ti funge da scannatoio.
4) - Sei in un qualsiasi altro posto dove non esiste bidet.

Il problema non è pisciare quanto non poterti poi ripulire.
Perché tu sai che lei non te lo prenderà mai in bocca se ce l'hai piscioso.

La tua abilità dovrà consistere nel riuscire a pisciare senza che la schizzinosetta se ne accorga.

Trucchi:

--- Se sei nel bosco stendi sull'erbetta la tua partner e aspetta la prima farfalla che passa. Appena la vedi esclama: "Cazzo, un Pisellongo Piscensis! Rarissimo! Mio zio fa collezione di farfalle e questa gli manca. Scusa un attimo, amore, torno subito".
E scatti dietro l'innocente farfallina sparendo dietro un albero o un cespuglio. Lì darai sfogo all'idrante, te lo asciugherai alla meno peggio con una foglia e tornerai sconsolato dalla dolce pulzella in attesa dicendole che non sei riuscito a prendere la farfalla. Dopodiché glielo schiafferai doverosamente in bocca.

--- Se sei in macchina in un luogo solitario rimetti improvvisamente in moto e parti fino a parcheggiare davanti a un bar. Poi scendi precipitosamente, entra nel bar, ordina quello che alla smorfiosetta piace di più e buttati nella toilette ad innaffiare abbondantemente la tazza del water. Poi rientra in macchina dicendo: "Sorpresa!" e porgendo quanto ordinato (in realtà orinato) alla bella che dopo essere ritornati al posticino solitario non potrà che farti un pipone al gusto di quanto appena deglutito.

--- Se infine sei in luogo chiuso tipo garage o cantina, baracca o grotta preistorica, ti basterà esclamare: "Cazzo, i preservativi! Li ho lasciati in macchina!". La tipa, vedendosi agitare davanti lo spettro di una gravidanza indesiderata, sarà ben felice di aspettare mentre andrai a "prendere i preservativi". In realtà a farti la pisciata del secolo. Quando tornerai sarà lei stessa ad assumere l'iniziativa orale.

In fondo a loro basta non sapere che hai pisciato, e se trovano il tuo pipi leggermente umido potrai dire: "E' la libidine. Come mi fai arrapare tu...".

E quanto mi fai pisciare!!!

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IL PRESERVATIVO # 2

Il preservativo in fondo è una variante che può servire a movimentare i tuoi incontri sessuali.

Lo metti prima? Lo metti dopo? No, non dopo l'orgasmo, scemo...
Dopo nel senso di poco prima della sfuriata finale.
Se non sei pienamente sicuro di chi stai fottendoti meglio infilarlo prima dell'introduzione, altrimenti va benissimo dopo.

Sì, ma dopo - cioè durante - rompe il ritmo, e anche i coglioni: devi togliere la trivella dal pozzo proprio quando sei completamente teso al raggiungimento dello scopo (cazzo, ma su questa tastiera non c'è la o con l'accento acuto per dare un senso più consono alla parola scopo?), poi devi ritrovare il preservativo stesso che avevi con tanta cura preparato lì vicino a te ma che nell'impeto amoroso si è infrattato in chissà quale piega del lenzuolo, e quando alla fine lo trovi il cazzo ti si è magari ammosciato un tantino per cui... borda!... tu gniene ributti dentro per ritrovare il turgore smarrito, o, se non vuoi fartene accorgere, te lo pigli di nascosto in mano e te lo rifrulli rapidamente pensando: "Rizzati, stronzo!".

Si rizza, si rizza, e allora inizia l'operazione srotolamento sulla fava.
Naturalmente lo metti sempre nel modo sbagliato, con la parte srotolabile al di dentro. Te ne accorgi, lo rigiri e finalmente cominci a farlo scendere sulla tua verghetta ansiosa.
A volte si inceppa, ma tu ardimentosamente lo solleciti con le dita e... Un consiglio: tagliatevi sempre bene le unghie, ragazzi, altrimenti le unghie tagliano il preservativo! O almeno vi mettono addosso l'ansia del dubbio: "Un l'avrò mica rotto con l'unghia?".
E questo non giova alla prestazione.

Dopo queste immani battaglie arriva finalmente il momento dell'introduzione decisiva.
Il preservativo serve anche a darti psicologicamante la consapevolezza del paradiso certo che ti aspetta di lì a poco.
Meno certo è per la donna, ma la tua mente è comprensibilmente troppo offuscata per potertene curare...

Zan zan, zin zin, zum zum! Ahhh... Sì... Arghhhh... Glupt... Hhhhhh...

Ecco, è tutto finito. Com'è andata? Bene, bene, grazie.
Non l'hai ancora tolto, e quando lo fai ti dimentichi forse di fermare con un dito la base del preservativo alla base del pene, e...
orrore! L'uccello è uscito, ma il preservativo è rimasto dentro!!!

Cazzo!

"Non ti muovere", le dici. "Perché?", indaga lei. "Nulla, nulla... sei così bella...". E intanto afferri un lembo dell'infernale aggeggio e lo tiri via dalla vagina con circospezione.
Forse lei non si è accorta di niente: meglio, sennò poi rompe il cazzo con i suoi timori. Già ti bastano i tuoi.

Ora, come un guerriero vittorioso, hai il trofeo in mano: il tuo bel preservativo ancora caldo ed umido, dentro e fuori.
Per prima cosa controlli il livello dello sperma. Se non ti sembra soddisfacente pensi: "Oggi n'è venuto poco. Sarà perché trombo troppo!". Ma se invece non trombi un cazzo e vedi poca roba cominci a farti le seghe (questa volta mentali): "Sto mica diventando sterile? O impotente...".

Però vuoi che anche lei veda quanto seme sei capace di emettere. Allora di nascosto ti prepari un bel caburrino bianco abbondante e lo sputi dentro il preservativo, aumentando enormemente il volume del suo contenuto. Quando glielo mostrerai orgoglioso lei magari dirà: "Accidenti quanta roba! O quanto ll'è che un tu ttrombi?", e avrai in questo modo raggiunto l'effetto contrario. Ma se indicandoti il billo ormai flaccido dirà: "O icché ttu cc'hai costì, una bottiglia di sbroda?", allora avrai centrato l'obbiettivo.
Ma ti consiglio di trovarti una donna un po' meno volgare.

Oltre alla questione dell'abbondanza seminale si pone però un altro piccolo problema: quello delle dimensioni.
Se non ce l'hai enorme e il preservativo non si è srotolato del tutto per mancanza di spazio, semplice: mentre te lo togli (o, come abbiamo visto, lo togli dalla passera) lo srotolerai fino in fondo, così al momento dell'esibizione non solo sarà bello pieno, ma anche bello lungo.
Lei penserà: "Un credevo che ce l'avesse così lungo. Boh, meglio per me". E s'illuderà di aver goduto di più.

Poi un bel nodo per evitare spargimenti indesiderati e via, si può buttare.
Caro prof (nel senso di profilattico), hai fatto la tua parte.

Addio!

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LA SEGA CON LA MOSCA

I modi per masturbarsi sono vari e a volte fantasiosi, ma questo forse li supera tutti.
Conosco il sistema da quando, quasi ancora bambino, frequentavo un certo zio contadino e i ragazzini che scorrazzavano sull'aia.

"Che ha' mai provato con la mosca?".
"A far'icché? A pescare?".
"No, bischero, a farti le seghe!".
"O come si fa?".

E qui la spiegazione:
"Si piglia un cartoccio, si acchiappa una mosca e la si mette dentro. Poi ci s'infila l'uccello. La fa tutto lei".
"Chi?".
"La mosca!".

Quei porcellini non facevano che acchiappare mosche tutto il giorno.

La mosca impazzita nel "cartoccio" (allora non c'erano le buste di plastica) lavorava inconsapevolmente sui giovani glandi provocando un pizzicorino niente male, fino a un'eiaculazione dal gusto molto particolare.

Vi chiederete se anch'io volli provarci.
Beh, non ne ero particolarmente entusiasta, ma non volevo darlo a vedere.
Presi un mosca, la infilai in una busta di carta e... mi scappò.
Con la seconda andò meglio. Ronzava come un calabrone.
Mi maneggiai un po' il pisello e, quando fu indurito (ci volle un attimo) lo infilai dentro al sacchetto.
La mosca fece il suo dovere.
Al termine, mezza affogata ma ancora viva, le ridetti la libertà.

Insomma, era tutto vero.
E mentre gli altri ragazzucci continuavano ad acchiappare una mosca per volta, io, che a fantasia già battevo tutti, ce ne mettevo tre: allora sì!!!

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CONVINZIONI POMPINESCHE


Un avido lettore di questa rubrica mi chiede come si può convincere una ragazza della seconda categoria pompinesca (quelle che te lo ciucciano quanto vuoi ma non vogliono aver alcun contatto con lo sperma) ad assumere nel cavo orale lo sperma stesso nonché ad assimilarlo nell'organismo mediante deglutizione.

Conscio delle mie responsabilità e dei miei doveri di "Punto G", mi sento obbligato a dargli la mia risposta illuminante e risolutiva.

La ragazza, se non è proprio una troia (in tal caso con lo sperma ci farebbe la doccia), te lo ciuccia per amore. Magari le piace anche, ma leccandotelo pensa sicuramente di farti un favore (al favone).
Ed è proprio su questo punto che devi far leva, facendole intendere che sei tu che le fai un favore (col favone), e non lei.

"Tu mi ami, vero?... Anch'io ti amo, e voglio farti il dono più bello, qualcosa che mi esce da dentro, la mia essenza più intima, che solo tu meriti di avere. L'unione della mia parte istintiva (n.d.r.: il cazzo) con la tua parte intelligente (la testa, in cui risiede la bocca) esalta il nostro amore nel modo più completo. Ma se tu non mi prendi dentro di te completamente forse non mi ami abbastanza. Ti faccio forse schifo? No, vero? Ci baciamo e la mia saliva si mescola alla tua: che differenza c'è? E poi questa è la penetrazione più completa e sicura: il mio succo più personale e profondo entra nel tuo organismo senza pericoli né paure. Non resti incinta, e io entro direttamente nel tuo sangue, mi porti dentro di te: non è magnifico?".

E qui spari la più blasfema delle balle pompinesche (da usare soprattutto se lei è particolarmente portata alla mistica e ai riti religiosi):

"Vedi, è come l'Eucaristia. Tu prendi dentro di te il Dio più grande e universale, l'unico Dio che ha creato il mondo con la linfa della Vita che io ti dono: l'Amore".

E glielo schiaffi in bocca prima che lei possa riaversi da questo rimbambimento psicologico.
E, per essere sicuro che abbia capito, le tieni saldamente una mano sulla testa ad evitare che ci ripensi all'ultimo momento e mandi sprecato tanto prezioso liquido, nonché tante sacrosante amabili parole di convincimento.

Altri argomenti più pratici da aggiungere alla bisogna sono: lo sperma non fa male, anzi è nutritivo, il suo valore è pari a quello di un piatto di spinaci; non ha alcun sapore sgradevole: i sapori si avvertono soprattutto se abbinati al senso olfattivo, e in questo caso tutto avviene all'interno della bocca, escludendo il naso.
Ad ogni buon conto, almeno le prime due o tre volte, premunisciti di qualche caramellina da elargire alla pompinante dopo la deglutizione.

Ma soprattutto raccomandale di non mollare la presa nel momento supremo: non deve fermarsi, ma coordinare movimenti e deglutizione, cioè continuare a muoversi a tuo vantaggio nel momento stesso in cui ingoia: e se la prima volta non ce la fa, non infierire su di lei. Se però persevera nel non ottemperare ai tuoi dettami, minacciala semplicemente di lasciarla perché non dimostra di amarti abbastanza. Vedrai che diventerà bravissima.
Sempre che ti ami.

E speriamo che nessuna donna legga questi turpi consigli, altrimenti siamo tutti fregati!

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POSIZIONI

L'Uomo, con la maiuscola, inteso come genere umano, pare sia l'unico "animale" a trombare faccia a faccia.
E a noi è sempre sembrata quella la posizione sessuale naturale.

Ma chi lo ha stabilito?

L'Uomo, sempre lui, di posizioni se n'è inventate un sacco e una sporta: quale quella giusta?
Tutte, direte voi sporcaccioncelli. Servono anche per combattere la monotonia.
Ma dobbiamo renderci conto che si tratta di posizioni "mentali", dovute cioè alla fantasiosa mente umana, quella che manca alle bestie, che trombano sempre allo stesso modo.

Appunto: e chi ci dice che non sia proprio il loro l'atteggiamento più naturale?
Noi stessi spesso prediligiamo, tra le tante, la classica "pecorina", che i nostri progenitori praticavano certamente di preferenza e forse addirittura esclusivamente.

Quindi non sarei troppo sicuro che la cosiddetta posizione del missionario (lei supina, lui sopra) debba essere quella più naturale. Se ci pensiamo bene è una posizione pensata da una mente raziocinante, che vuole sfruttare anche la facoltà del bacio sulla bocca in contemporanea con l'azione pistonante del billo.

All'alba della civiltà le donne venivano di certo prese da dietro: il resto è venuto dopo.
Ergo: la vera e più naturale posizione è quella.

Poi divertiamoci come vogliamo.

 
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