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"G" RACCONTA: DAL WEB - Museo del G

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"G" RACCONTA: DAL WEB

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"G" E IL MISTERO (2013)



Intervista di Fantasmagòria.it a Gianni Greco detto Il "G"



Fantasmagòria ha intervistato il "G", storico personaggio radiofonico toscano, ideatore e conduttore anche di varie trasmissioni televisive. Non tutti però sanno che Gianni Greco (questo è il suo vero nome) è anche un appassionato di mistero e di paranormale, di cui è stato uno dei pionieri per aver scelto di parlare di questi argomenti in molte sue trasmissioni di successo.

Ciao Gianni, grazie per averci concesso questa intervista. Ci puoi raccontare come e quando ti sei avvicinato al mondo dell'esoterismo?

Sono stato bambino in un'epoca in cui gli unici mezzi per uscire dalla vita quotidiana erano la radio e la lettura. La mancanza della TV ha giocato un grande ruolo nella mia formazione, che ha avuto come sponsor la fantasia, l'avventura, il mistero. Autori come Jules Verne, generi come la fantascienza, miti come quello dei marziani, eventi come gli avvistamenti dei primi "dischi volanti" hanno esercitato sulla mia mente di bambino più sognatore degli altri un grande fascino. Ritagliavo gli articoli riguardanti gli UFO (che non si chiamavano ancora così) e li attaccavo su un quaderno, e invece di studiare le materie scolastiche mi davo molto di più all'approfondimento dei miei sogni. La parola "esoterismo" mi era sconosciuta, ma non altrettanto i suoi argomenti, che mi hanno da sempre attirato: fantasmi, premonizioni, la vita oltre la morte, persino le apparizioni della Madonna, che ho cercato di capire al di là della cieca fede, e così via. Il tutto senza che nessuno me ne avesse parlato, ma per pura insopprimibile esigenza.

Con la tua rubrica "voci dall'aldilà" sei stato quasi un precursore visto che nessuno in quel periodo affrontava tali argomenti in radio. Come funzionava di preciso?

Quando sentii parlare per la prima volta del fenomeno delle "voci dall'aldilà" me ne impossessai subito, nel senso che entrò immediatamente nella già larghissima cerchia dei miei interessi. Leggevo "Il Giornale dei Misteri", a cui avevo anche sporadicamente collaborato, e quando lessi che Constantin Raudive, il più eminente esponente di questa branca del mistero, sarebbe venuto a Firenze per tenere una conferenza, non feci mancare la mia presenza. Fu un'esperienza decisiva per me. Ascoltare quei nastri nel silenzio assoluto della sala e nella palpabile commossa attenzione generale mi indusse la sera stessa a fare una prova in proprio. Lasciai il mio registratore Geloso a bobina acceso in una stanza vuota, e quando riascoltai il nastro, insieme a rumori vari più o meno distinguibili, sentii una voce maschile alta, imperiosa, inequivocabile, che diceva: "Tu! Castrasmània!". Non ho mai saputo cosa significasse, ma da allora feci mio il fenomeno, a cui credo come tale pur non avendo alcuna prova sulla sua reale natura. Alla radio, molti anni dopo, ritenni adatto il mezzo per diffondere questo affascinante argomento, e il programma "Noi ci siamo", con la sigla "Voices" e la voce autentica che ripeteva la frase sulla musica, ebbe un successo che non mi aspettavo in tali proporzioni, e che quasi mi travolse. Non riuscivo più a muovermi senza che qualcuno mi chiedesse spiegazioni: che cos'è, come si fa, ma sono davvero i morti... Mi ha fatto molto piacere riuscire a far conoscere un fenomeno di questa portata a molti che lo ignoravano. In seguito, casualmente, filmando in Francia la cappella in cui era stato battezzato il Re Sole Luigi XIV, nell'audio del video sentii chiaramente la frase: "Io sono Luigi!". Lo ringraziai per la gentilezza di essersi espresso in italiano.

Hai mai vissuto esperienze dirette in prima persona?

Non ho mai ritenuto di avere particolari qualità extrasensoriali, ma credo che ognuno di noi in certi momenti possa trovarsi al centro di una circostanza inspiegabile. A me qualcosa è successa, come però penso a tutti. Avevo un sogno ricorrente: scendevo di macchina e trovavo una distesa enorme di monetine da 50 lire, tutte disseminate sul terreno. Sembrava impossibile nella realtà, come molti sogni, però continuavo a sognarlo. Fatto sta che un giorno sentii un improvviso suggerimento interno: dovevo accostare la macchina a un lato sterrato di una strada. Lo feci, scesi, e... trovai una distesa incredibile di monete da 50 lire poste esattamente come nel sogno ricorrente. Le raccolsi tutte, e quel sogno non si ripresentò più. Si vede che sono specializzato in monete, perchè un'altra volta, parcheggiando la macchina sul vialetto di un cimitero, ne trovai una da 100 lire. La raccolsi e subito sentii dentro di me che lì intorno doveva essercene un'altra, ma non visibile. Secondo la mia "visione" la moneta si trovava nella siepe costeggiante il vialetto. Feci qualche passo in avanti, e a un certo punto sentii che dovevo cercare lì. Con la mano scavai nel terriccio della siepe, e sotto un centimetro di terra, invisibile all'occhio, proprio lì, trovai una seconda moneta da 100 lire, tutta terrosa. Inspiegabile, ma è successo. Anche l'auto sembra avere un ruolo in tutto questo, perchè un'altra volta, prima di affrontare una curva piuttosto acuta e con l'asfalto bagnato, dissi a voce alta: "C'è un gatto!". Rallentai più di quanto avrei dovuto, e salvai la vita a un gatto che stava attraversando la strada subito dopo la curva. Il gatto c'era. Piccole cose, sicuramente, ma rendono l'idea dell'ignoto che è in tutti noi. Attualmente sto aspettando di "vedere" i numeri del Superenalotto, ma mi sono accorto, dagli episodi raccontati e da vari altri simili che mi sono accaduti, che perchè si verifichino tali fenomeni non bisogna aspettarseli, accadono indipendente dalla nostra volontà. Quando te li aspetti non accadono, almeno a noi persone non particolarmente dotate.

Le persone che hai incontrato nel tuo lavoro come considerano queste tematiche?

Nella gente c'è una grande curiosità su questi argomenti, ma anche tanta superficialità. Però mi sembra che l'interesse in materia di mistero si stia attenuando. Siamo tutti rincarogniti per i problemi pratici della vita reale, e posso dire con un certo margine di sicurezza che il Terzo Millennio ci ha portato via i sogni. Prima le Torri Gemelle, poi l'avvento dell'euro, la conseguente crisi, il continuo parlare di economia su tutti i media, tutto concorre a inaridire le menti umane. Il grande flusso di informazioni rappresentato da internet, Facebook, Twitter ecc. se da un lato collega tanta gente e costituisce un mezzo formidabile di scambio, dall'altro fa scorrere in modo talmente frenetico le notizie che non ti dà il tempo di meditarci sopra, di approfondire. C'è bisogno di un ritorno al sogno e a tempi più lunghi, più larghi, di perderci più spesso davanti a un tramonto, di riflettere con più tranquillità e meno tecnologia. Guardiamo troppo le cose attaccate alla nostra piccola Terra e non consideriamo più con stupore il mistero dell'Infinito.

Queste esperienze hanno cambiato le tue convinzioni iniziali o le hanno avvalorate?

In parte le hanno avvalorate, in parte invece cambiate. Prendiamo l'esempio degli UFO, materia a cui mi sono particolarmente dedicato. Ho accumulato una vera biblioteca ufologica, con circa 500 libri, riviste e documenti vari, e ora non so che farne. Perchè mi rendo conto che dopo anni e anni di ricerche siamo sempre allo stesso punto. L'ufologia, diversamente da altre discipline esoteriche, vuole prove. O sì o no. Ci sono o non ci sono. E se ci sono perchè non si fanno vivi e reali? Gli ufologi più pompati campano sul nulla, e invece di portare prove rimescolano sempre gli stessi argomenti sentiti e risentiti. Sì, lo ammetto, il mio grande amore giovanile, quello per gli extraterrestri, mi ha deluso, e ancor più mi hanno deluso i sedicenti studiosi del fenomeno. Si fanno congressi, si creano anche "mode", ma sempre lì si torna: dal 1947 a oggi non si è fatto un solo passo avanti. Prima i "dischi volanti" erano metallici, poi sono diventati eterei, sono venuti fuori i "grigi", poi le spaventose entità simili a mantidi religiose, e sempre l'Area 51 resta impenetrabile, i cosiddetti testimoni o sono morti o non vogliono rivelare la propria identità... Ormai la cosa è insostenibile. Mando un appello agli alieni: venite da me, fatevi vedere, o sparite per sempre. Meglio se fate sparire certi ufologi...

Tutt'ora continui a studiare questi fenomeni? Se si puoi darci qualche informazione in più?

Lo studio di questi fenomeni non si esaurisce mai nella vita di un sognatore. E la voglia di indagare c'è ancora, anche se le occasioni si sono rarefatte. Per esempio, mi piace molto visitare le case abbandonate, sempre detentrici di qualche mistero. L'ho fatto spesso, ma ormai sono tutte occupate da extracomunitari più che da extraterrestri. Beh, in fondo un'invasione l'abbiamo avuta...

Come hai conciliato il sondazzo, che era puro sbeffeggio della normalità con quell'umorismo spietato tutto toscano con un argomento del genere?

Molto bene. Già quando ero direttore della mia prima radio avevo ideato e mandato in onda trasmissioni di sedute spiritiche in diretta. Era il 1978. Fu molto interessante e davvero istruttivo. Quando poi, diventato il "G", ho condotto un programma in prima persona, ho voluto fin dall'inizio rappresentare la vita in tutti i suoi aspetti, e, disponendo di 4 ore al giorno, in 25 anni ho avuto il tempo e la possibilità di inserirci dentro ogni aspetto dell'umana avventura, compreso il suo lato oscuro. Ho fatto molto ridere, ma anche molto riflettere, a volte persino piangere. E poi mi sarei terribilmente annoiato facendo una cosa sola, sempre la stessa. Non ho mai capito come facciano quelli che parlano di calcio tutti i giorni, e solo di quello. Che noia!

Hai scritto qualche libro su tali argomenti o hai intenzione di farlo in futuro?

Veramente qualcosa l'avevo scritta, un saggio di clipeologia, perchè lo studio degli UFO nel passato mi ha sempre molto attratto. È difficile confutare testimonianze pittoriche o autobiografiche di avvistamenti avvenuti in tempi in cui niente di terrestre poteva volare. Però non so che fine abbia fatto il mio manoscritto, credo di averlo consegnato a qualcuno che non me lo ha mai restituito. Al massimo devo averne delle brutte copie. Ma in materia hanno già detto tanto i vari Peter Kolosimo, Erik von Däniken e Co., benchè le mie argomentazioni, da quanto mi ricordo - perchè sono passati parecchi anni - fossero del tutto originali.

A chi dovesse iniziare adesso il tuo percorso di studio sul paranormale, data la tua esperienza, che consigli ti senti di dare?

Per prima cosa serve una vera passione per il mistero. Ma non quello che ci viene propinato da trasmissioni televisive approssimative concepite solo per fare ascolto, bensì quel mistero originale che senti dentro di te, perchè il primo mistero sei tu. Partendo da te stesso puoi arrivare ovunque. Meglio non credere a tutto, ma credere che tutto sia possibile. Non aver paura di sperimentare, di cercare, di addentrarti in meandri che ad alcuni appaiono spaventevoli. Evitare maghi e operatori vari del settore, chiunque chieda soldi o favori. Sognare. Sentirsi parte dell'Infinito. Stupirsi come un bambino di quello che altri danno per scontato. Avere voglia di scoprire qualcosa di nuovo, dopo aver assimilato il già conosciuto. Liberare la mente dalle contingenze volgarmente terrene. Considerare più utile l'inutile dell'utile. Renderti conto che la vita crudelmente ha un termine, e che se potrai portarti qualcosa dietro, dopo, non sarà materiale.

Grazie ancora Gianni per la tua disponibilità un saluto con la speranza di poterti intervistare nuovamente quanto prima.

Ciao ragazzi, un caloroso saluto anche a voi da Gianni Greco ("G"). E... occhio!



 
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