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HANNO SCRITTO DI LUI.
(Alcuni articoli di stampa, senza data e in ordine casuale).
LA REPUBBLICA:
COL SIGNOR "G" VA IN ONDA LA CATTIVERIA.
Scherzi atroci, scoop, provocazioni. Il suo è un programma-
Di Fabio Norcini.
Si chiama "G", ma non è un personaggio di Gaber. Anche se ne ha la coinvolgente capacità di seduzione dell'ascoltatore. Il nostro signor "G" è il più famoso, amato, chiacchierato, imitato e misterioso intrattenitore radiofonico toscano. Il mitico "G", come lo chiamano i suoi fans, si definisce uno che col microfono può dire quello che vuole. Un fornitore di notizie: con le sue telefonate ha evitato il suicidio di un'anziana, ha ritrovato una ragazzina scappata di casa, ha persino piazzato lo scoop di intervistare Cannata, lo sfregiatore di opere d'arte, poco prima del suo ennesimo atto vandalico. Non è iscritto all'ordine dei giornalisti, proprio per poter parlare male della categoria, specie in "Puzzo di stampa", un "controradiogiornale" inventato assai prima dei vari "Striscia la notizia": "I tempi finiscono per raggiungermi" si consola "G". Le sue trasmissioni costituiscono un vero fenomeno di costume e sono seguitissime, tanto da impensierire perfino gli imprenditori pratesi: pare infatti che per sentirle i dipendenti fermino i rumorosi telai. Ma non è questo il motivo per il quale ha scelto un rigoroso anonimato, nascondendosi dietro all'iniziale del suo nome. La sua velenosa satira, mordace e irriguardosa, non risparmia nessuno e nel corso della sua ormai lunga carriera gli ha valso parecchie noie, esposti alla Procura della Repubblica (finiti tra le risate degli inquirenti, che sono andati a seguire le sue dirette) nonché minacce di morte. Sembra strano, in un Paese nel quale la satira è diventata un impiego quasi statale, benedetta dalle istituzioni. Evidentemente quella di "G" non è funzionale a nessuno e proprio per questo ferisce. I suoi scherzi spesso sfiorano l'osceno e il goliardico e, approfittando dell'ingenuità degli interlocutori, arrivano per esempio a far leccare un televisore o a far credere che si possa rimanere incinta con gli ortaggi. Gli offesi sono soprattutto i moralisti e "gli imbecilli di ogni età", come li definisce l'inclemente "G". "Quello di scovare queste brave persone -
IL TIRRENO:
NON ASCOLTATELO SE DETESTATE I TONI FORTI.
IL DISSACRATORE "G" SUSCITA AMORE E ODIO.
Di Stefania Sandrolini.
Ogni giorno, dal lunedì al sabato, va in onda "Ganzamente Insieme", un programma che ha molti anni di vita e di successi. Mente e voce della trasmissione è "G", semplice lettera dell'alfabeto dietro la quale si cela l'animatore più amato e allo stesso tempo più detestato, se non addirittura odiato, dell'ambito della radiofonia locale. Autore di canzoni ed ex direttore artistico di varie emittenti, esordì ai microfoni di Radio Blu una domenica mattina, suscitando, fin dal primo momento, grande sconcerto negli ascoltatori per il suo linguaggio "senza freni". Dotato di fantasia senza limiti, il simpatico intrattenitore è un "creatore di situazioni" spesso davvero esilaranti; durante "Il Sondazzo", per esempio, egli si cala nei panni di inverosimili personaggi come il rude Gugliermo Passeri e la sempre ottantasettenne Elvira Tirasassi, o si improvvisa maresciallo della "Squadra Immobile" o ufficiale dei "Vigili del Cuoco" e dà vita a divertenti gags basate su stralunate conversazioni telefoniche con ignare "spalle" pescate a caso sull'elenco. Grazie a una vivace parlantina e ad una buona dose di sfacciataggine, l'originale speaker riesce a far dire e fare alla gente interpellata cose incredibili; la sua bravura è testimoniata dal fatto che solo una piccolissima parte delle persone coinvolte capisce che si tratta di uno scherzo. Non è raro, invece, che dall'altra parte della cornetta qualcuno si arrabbi veramente. "Non le ho mai buscate -
IL TASCABILE TV (prima):
SQUALLIDA ESIBIZIONE.
"G" ha debuttato qualche giorno fa in un locale fiorentino, ma molto probabilmente al debutto non seguiranno molte repliche, dato lo scarso successo ottenuto dal suo spettacolo. Una comicità di bassa lega, fatta tutta di parolacce e versacci che in certi momenti superano i più arditi limiti della decenza. Parolacce sparate senza infingimenti o perifrasi, senza nemmeno cercare altre parole per dirlo. Parlare oltre di questa pseudo-
(Questo il primo giudizio, duro e senza possibilità di appello, del giornaletto sunnominato, specializzato in recensioni dello spettacolo toscano. Ma le "squallide esibizioni" del "G" continuarono con grande successo, al punto da dover piegare anche tanta livida protervia. "G" non cambiò mestiere, ma loro furono costretti a cambiare opinione, come segue).
IL TASCABILE TV (dopo):
FONDATO ANCHE UN FANS CLUB PER IL "G".
C'era anche uno striscione per il neonato "Fans Club" durante la "Festa della Nomination" de "Il Sondazzo", il popolarissimo programma di scherzi e provocazioni in diretta ideato e condotto dal "G", che è diventato il "mattatore" assoluto della serata divertendo moltissimo i suoi fans accorsi da svariate parti della regione a dimostrazione della sua popolarità. Le sue provocazioni e la coinvolgente festa organizzata per la Nomination al Pegaso sono il suo modo di ringraziare coloro che hanno votato la sua trasmissione durante tutto l'arco dell'anno, un modo fra l'altro graditissimo dal pubblico in sala che ha partecipato senza porsi limiti. Ovunque vada a fare i suoi spettacoli "G" è seguito da un folto pubblico fedele e divertito che accetta di buon grado il suo spettacolo "no-
LA NAZIONE: Su Radio Blu attenti a non farsi… infilzare.
VENGA SIGNOR "G", CIOE' ZORRO.
Con l'elenco del telefono alla ricerca della vittima: a volte troppo pesante.
Di Titti Giuliani Foti.
Ha la voce inconfondibile, il fascino indiscutibile, il linguaggio incredibile. Dategli un elenco telefonico e farà polpette di tutti quelli che per un motivo non comprensibile diventeranno i suoi bersagli. Cercate, se ci riuscite, di non far parte di quella cerchia di vittime. Il "G" è come Zorro. Colpisce, lascia il segno e poi sparisce. "Assunta, qualcosa ti spunta. Assunta, tu mi piaci tutta unta!". "Salve, è Tele 47, Telemortocheparla". "Ufficio orcetti smarriti, viale dei Soldatini di Piombo all'angolo con via delle Cantonate". "Sono don Coccolino, il prete ammorbidente, ripeti con me, caro, ti assolvo". "Grazie, padre, grazie!". "Signora, sono il signor Cinciunto del M.E.R.D., Movimento Europeo Radiazioni Dannose. Ce l'ha un televisore in casa? Lo cosparga di burro e poi di zucchero, se leccandolo lo sentirà dolce vuol dire che le radiazioni non ci sono". "Non ce l'ho, non ce l'ho le radiazioni, grazie mille!". "G" è il suo nome, detesta di essere scambiato per un cabarettista o per un comico. E' un provocatore, o un "creatore di situazioni", un trasgressivo. Il "G" ha inventato diversi personaggi che secondo l'ispirazione del giorno, anzi del momento, sciorina al malcapitato del telefono. Il quale viene praticamente estratto a sorte. Immaginiamo che l'ufficio del "G" sia una sorta di tavolaccio straboccante di elenchi del telefono con i distretti di tutta la regione dai quali, a caso, vengono trovati i nomi delle vittime. L'impatto è l'asso nella manica del "G", che chiama per nome -
TV SORRISI E CANZONI:
CON MISTER "G" ABBOCCANO!
Idee, ironia e simpatia fanno di Mister "G", voce di Radio Blu, uno degli animatori più seguiti della Toscana. Risate a crepapelle ogni giorno dalle 12 alle 16 sono assicurate con le sue provocazioni telefoniche in diretta.
IL GIORNALE:
Non concede foto e non rivela il suo vero nome. Si definisce "un uomo tranquillo" ma di mestiere fa il "provocatore".
"GANZAMENTE INSIEME" AL "G".
Dietro le quinte della trasmissione del "terribile" speaker di Radio Blu.
Di Rossella Martini.
Nell'etere radiofonico toscano c'è un personaggio che può tranquillamente essere considerato "un numero uno", o, meglio, per quello che fa, è "il numero uno". Lui va in onda ogni giorno, domenica esclusa, per quattro ore, dalle 12 alle 16, con "Ganzamente insieme". Lavora con il telefono per fare non "degli scherzi", ma delle "provocazioni" telefoniche rigorosamente in diretta, frutto di una geniale improvvisazione. Da precisare che "Lui" si può amare o odiare, certamente non ignorare. Di chi stiamo parlando? Del "G", per l'appunto. Il nome, neanche a dirlo, è un nome d'arte, sbrigativo e veloce come si conviene e corrisponde alla prima lettera del suo misterioso nome: chiamarsi senza chiamarsi lo tutela dagli inseguimenti di qualche permaloso, ma forse le ragioni del fiorentino "G" sono anche altre: "Lavorando in radio -
IL TIRRENO:
Uno scherzo del popolare speaker poco gradito a Empoli.
IL "G" RISCHIA IL LINCIAGGIO.
Il conduttore salvato dall'arrivo di polizia e carabinieri. Doveva essere un innocuo scherzo telefonico. Ma per poco non finisce in rissa. Tanto che, per scongiurare il peggio, sono intervenute due volanti della polizia e una pattuglia dei carabinieri. E gli animi si sono placati forzatamente, con tanto di promesse di reciproche denunce. E' accaduto l'altra sera in un locale di Empoli, dove il "G" è ospite fisso e fa scherzi su commissione. Qualcuno l'altra sera ne richiede uno da fare alle spalle del gestore e degli avventori di un Circolo poco distante. La fantasia dello speaker non ha limiti: compone il numero e con accento meridionale dice che davanti al locale c'è una coppia che sta facendo l'amore, che per il locale potrebbero esserci guai in vista, e così suggerisce di chiudere. Dall'altra parte cadono in trappola: i clienti vengono "cacciati", le saracinesche abbassate prima del previsto. Non si sa mai… Pochi istanti dopo l'arcano viene svelato. Forse è proprio chi ha commissionato lo scherzo che, lasciato il locale dove "G" sta lavorando va trafelato a controllare l'effetto dello scherzo. Dopo l'immancabile risata, svela anche l'origine del "tiro mancino". I clienti e soci "buttati fuori" sono circa un centinaio (stava svolgendosi una gara di biliardo). Una cinquantina di loro decidono in pochi istanti che quella beffa dev'essere immediatamente vendicata, e in gruppo si dirigono verso il locale da cui è partita la telefonata , vi fanno irruzione e vi trovano il "G", che ha appena terminato il suo spettacolo. Volano parole pesanti. Si arriva agli spintoni. Tanto che per salvare l'incolumità dello speaker alcune ragazze fanno da scudo e lo proteggono. Ma la scaramuccia non finisce. I beffati aspettano fuori, in piazza, che esca dal locale l'autore dello scherzo. Sono malintenzionati, lo aspettano per picchiarlo. Ma la polizia e i carabinieri, nel frattempo avvertiti, arrivano, e i facinorosi, che tanto "coraggiosamente" si erano lanciati cinquanta contro uno, si dileguano poco onorevolmente nella notte. "Un promemoria -
LA NAZIONE:
"MAMMUCARI, UN GRANDE BLUFF".
Parla il "G", che da 17 anni fa scherzi al telefono: "Libero l'ho inventato io".
Di Pino Miglino.
"Se non ti offendi, ti suggerisco un titolo: "G": SONO IO IL PIU' LIBERO!". "G" è il conduttore-
IL CORRIERE:
E' diventato famoso per i suoi scherzi al telefono in diretta.
IL PARLATOR SCORTESE.
"Io sono più libero di Libero e il mio programma racconta la verità".
Di Tiziana Piscopello.
"Si nasce incendiari e si finisce pompieri", scriveva Pitigrilli, uno che di ironia e satira al curaro se ne intendeva. Ma la frase, che calzerebbe a pennello a tanti, per il "G" non funziona. Anzi. Passano gli anni e lui rimane un "incendiario" della parola. Non di quelli che inneggiano alla rivoluzione, per carità. Ma di quelli che, come ogni giullare che si rispetti, dicono a tutti che il re è nudo e senza neppure una foglia di fico, visto che lui, il "G", descrive l'anatomia umana con una dovizia di particolari che non ha uguali. Lo fa ogni giorno, approfittando di quel "megafono" specialissimo che è la radio. Sulle sue onde lancia una gragnola di parole: scherzi al vetriolo per telefono, lazzi e commenti senza filtro, e parolacce a profusione. Come se piovesse. E la gente che l'ascolta protesta, denuncia, ma soprattutto lo ha eletto a suo idolo. Il "G", ormai, è un vero e proprio divo della radio. E per una star come il "G" non poteva mancare un'intervista per conoscere tutti i suoi segreti. Perché hai scelto una lettera, la "G", al posto di un nome? E' solo per un'esigenza di anonimato o c'è qualche altro motivo? "E' l'iniziale sia del mio nome che del cognome. Ma è anche qualcosa d'altro. E' una lettera che io spedisco ogni giorno ai miei ascoltatori". Come e quando è nato il "G"? "Il suo anno di nascita è il 1983, ma ha cominciato a crescere, come idea, molti anni prima. Ho iniziato a lavorare in radio nel '77, come direttore artistico. Creavo dei testi, dei personaggi ai quali poi i conduttori davano voce. Poi ho deciso che era ora di provare a far da solo: ho dato la mia voce al "G". Nel mio programma ho messo tutto: il mio passato, le mie esperienze positive, i fallimenti". Il tuo programma è una specie di "one man show", con poca musica. Perché questa scelta? "Io non sono d'accordo con chi fa radio e la concepisce come "solo musica". Per me la radio è un'altra cosa. E' dare me stesso, con entusiasmo. Per me la vera musica è quella delle parole". Sei diventato famoso per le tue telefonate a sorpresa in diretta. Ora alla Rai Mammucari fa qualcosa di molto simile e scoppiano le polemiche: Gli psicologi dicono che gli scherzi al telefono sono diseducativi, i pubblicitari dicono che vietando queste cose si soffoca la creatività. Tu che ne dici? "Per prima cosa dico che io sono molto più libero di Libero. In Rai lo scherzo si spegne ad ogni bip. Io invece dico tutto ciò che voglio. Loro sono la "parrocchia", io sono il diavolo. Ma non è tutto così superficiale come certi vogliono far credere: lo scherzo io lo chiamo provocazione telefonica. Chi l'ascolta all'inizio ride, poi riflette. Serve a far capire come la pensano le persone". Insomma il tuo "Sondazzo" al telefono è quasi educativo? "Non è un caso che l'abbia chiamato così: con il mio "sondaggio-
IL GIORNALE:
IL "G" SALE IN CATTEDRA.
Domani tiene una lezione all'Istituto Leonardo Da Vinci di Firenze.
Di Rossella Martini.
Dalle frequenze radiofoniche all'aula Magna dell'Istituto Tecnico Industriale Leonardo Da vinci di Firenze, una delle scuole superiori più numerose d'Italia. E' quanto accadrà domani al "G", lo speaker più provocatore dell'emittenza radiofonica regionale. La sua trasmissione è talmente seguita da diventare "cult". Un nutrito gruppo di seguaci si sintonizza ogni giorno dalle 12 alle 16 per seguire il "G". Tra gli ascoltatori anche gli studenti, e alcuni di questi hanno espresso il desiderio di conoscere da vicino il misterioso personaggio, che non si fa fotografare e non rivela la sua identità. La loro volontà è stata esaudita dai professori e dal Preside dell'ITI, e così per 2.500 allievi domani mattina il "G" avrà un volto, un nome e soprattutto si accomoderà in cattedra per una lezione di due ore che potremmo quanto meno definire "insolita". "Sicuramente qualcuno mi attaccherà, ma dopo tanti anni di diretta radiofonica credo di essere in grado di rispondere a tutti improvvisando com'è mio solito". Immaginavi di arrivare ad essere invitato a tenere una lezione? "Sinceramente no, comunque nella mia trasmissione faccio delle "provocazioni" con lo scopo non solo di far ridere, ma di capire come sono fatte le persone, come reagiscono al telefono prese alla sprovvista. Credo di poter dire di conoscere il lato umano della gente. Forse in questo potrei essere considerato un maestro". Recentemente sei stato "consacrato" anche da Internet. Stai sconfinando le onde di frequenza? "Ho appena vinto un altro Pegaso, la famosa statuetta assegnata ai numeri uno dello spettacolo toscano, anche grazie ai voti arrivati attraverso Internet. La mia è stata la trasmissione più largamente votata in rete, e mi sono accorto dell'esistenza di questo potente mezzo di comunicazione. Se c'è da sconfinare non lo farò da clandestino". Al microfono sei abituato, ma in questo caso non sarai solo una voce… "Da anni porto me stesso e le mie improvvisazioni davanti al pubblico, in spettacoli sempre molto seguiti, quindi posso dire di sentirmi preparato. La diversità sta nella "cattedra", collocata in un immenso stanzone pieno di ragazzi ai quali dovrò "insegnare" il mio linguaggio".
(Ma le cose quella mattina non andarono esattamente tutte lisce, anzi…).
IL GIORNALE:
I PROFESSORI LITIGANO COL CONDUTTORE RADIOFONICO PER L'AMIANTO A SCUOLA.
Come spesso gli accade, anche questa volta il "G" ha smosso le acque. Invitato dall'Istituto Tecnico Industriale Leonardo Da Vinci di Firenze per un incontro nell'aula Magna con gli studenti, il "G" ha trasformato quella che doveva essere una sorta di "lezione-
IL TIRRENO:
QUANDO IL CONFORTO ARRIVA VIA ETERE.
LEI VUOL SUICIDARSI, "G" LA DISSUADE.
Drammatica telefonata di una donna: "Ho pronte le pillole per uccidermi".
Di F.B.
Disperazione via etere sulle frequenze di Radio Blu. E' toccato al "G", presentatore originale e seguitissimo, accogliere il messaggio drammatico, lo sfogo amaro e disperato di una persona decisa a suicidarsi. Un messaggio, un appello o, forse, una testimonianza di ansie, vuoti e dolori quotidiani a conferma di tante crisi e vicende che si consumano di giorno in giorno, e dell'utilità di trasmissioni radiofoniche intelligenti, benché spesso ispirate allo scherzo. L'anonima signora di 54 anni che nel primo pomeriggio di ieri ha telefonato al "G" sostenendo di volersi suicidare, forse non recederà dal suo proposito. Di certo, però, si è sentita, per una volta, meno sola. La conversazione via cavo, divulgata dalla radio in tutta la regione, è apparsa a molti drammatica, ha provocato più di uno shock, ha toccato a fondo gli ascoltatori. La donna, e dal tono si è capito subito che non si trattava di una mitomane, ha detto senza mezzi termini di volersi suicidare. Nelle poche spiegazioni, i motivi evidenti ed apparenti dell'intenzione di togliersi la vita. Una storia di solitudine, di figli e nuore che "rifiutano". Come, poi, stiano realmente le cose è difficile saperlo. Conta soltanto, del resto, come la donna, disperata ed affranta, le vede, le sente e non desidera più viverle. Di sicuro la radio ha permesso a tutti di soffermarsi sul vuoto e sulla disperazione interiore della signora che ha chiamato, parlando per più di dieci minuti e affermando di aver scritto una lettera al figlio e di aver già pronte le pillole per suicidarsi. Molti si sono sentiti vicini alla signora, desiderosi di aiutarla. Se non servirà non si potrà dire che l'appello sia caduto nel vuoto. "G" ha aperto un dibattito tra gli ascoltatori. Il presentatore, sempre pronto a sdrammatizzare, a dialogare, senza peraltro voler influenzare la donna, ha ricevuto numerose telefonate. "Ha telefonato un'altra signora, poi un uomo che piangeva e tanti altri", racconta il "G". "Ci siamo chiesti se sia possibile e giusto impedire a tutti i costi a qualcuno di togliersi la vita. Non si può fermare chi, a mente fredda, sia deciso a suicidarsi. Si tratta semmai di verificare se si tratta dell'unica possibilità e di una volontà davvero vera". Comunque sia, qualche speranza è stata aperta. "Molte persone mi hanno lasciato i loro numeri di telefono, nel caso la donna, alla quale li ho trasmessi, volesse contattarle. La signora mi chiamato di nuovo -
(La drammatica telefonata è disponibile nel canale IO CONFESSO col titolo "La suicida")
IL TIRRENO:
Fugge una ragazza, i genitori vanno dal suo disc-
TREDICI ANNI, SCAPPA DA CASA
E RITORNA PERCHE' GLIELO CHIEDE LA SUA RADIO PREFERITA.
Di P.C.
Scappa da casa e decide di tornare quando a chiederglielo è il suo disc-
IL TIRRENO:
Il pubblico non ha dubbi: gli strali della sorella dell'Avvocato sono rivolti all'animatore di Radio Blu.
SUSANNA AGNELLI POLEMIZZA CON IL DJ.
Invita un'ascoltatrice a far spegnere la radio quando trasmette il "G". Gli ascoltatori non hanno avuto il minimo dubbio: il conduttore del "programma di una radio privata al limite della decenza" cui si riferisce Susanna Agnelli sull'ultimo numero del settimanale "Oggi" è lui: il "G", provocatorio, irresistibile animatore di Radio Blu. Ieri pomeriggio, durante il programma da lui condotto, un'ascoltatrice ha segnalato in diretta il contenuto di una lettera apparsa nella rubrica "Risposte private" che Susanna Agnelli tiene sul settimanale "Oggi". La lettrice Anna V. di Prato si lamenta con la Agnelli che, durante una recente seduta dall'estetista, "per tutto il tempo che sono stata sottoposta alle cure ho dovuto sorbirmi il programma di una radio privata al limite della decenza. Sono stata zitta -
EPOCA:
IL SESSO? QUI SI FA IN PIAZZA.
Di Daniele Azzolini e Raul Passaretti.
Da mezzogiorno alle quattro su Radio Blu è l'ora del sondaggio, anzi del "Sondazzo" in diretta. La domanda di oggi è: "Volete in affidamento un bimbo napoletano di otto anni?". Telefonate tante, adesioni poche, e soprattutto poco serie. Il che va benissimo al "G", che non chiede altro. Si ride, si scherza, si fa di peggio. Per esempio si danno appuntamenti erotici in pieno centro, in modo che nel posto "X" all'ora "X" convergano non meno di dieci persone. Oppure si mandano in onda orgasmi in diretta. Imbarazzante? Bene, allora l'obiettivo è centrato!
LA NAZIONE:
Professione conduttore.
IL VULCANICO MISTER "G".
Dal 1982 guida un noto programma sulla fiorentina Radio Blu. Da parecchi anni imperversa nell'etere col suo programma e con i suoi personaggi strampalati. Stiamo parlando del "G": così è conosciuto il vulcanico conduttore del programma "Ganzamente Insieme", che va in onda dal lunedi al sabato sulle frequenze di Radio Blu a partire da mezzogiorno. "Sono approdato a Radio Blu nel 1982 dopo qualche esperienza come direttore artistico -
TOTEM COMIC:
QUELLI CHE CI FANNO SBELLICARE SUL SERIO.
TOTEM DISCORRE COL "G".
Di Luca Boschi.
Prendiamo le distanze, per una volta, dal sedicentemente rutilante pianeta televisivo, per gettarci a pesce in quello assai meno celebrato della radio. Nella selva dell'etere scopriamo anche una radio libera, da anni la più ascoltata della Toscana (e dintorni, isole comprese): Radio Blu, animata tra gli altri da un enterteiner fuoriclasse assolutamente atipico, una sorta di Lenny Bruce degli anii Novanta il cui linguaggio si basa sul turpiloquio (e della provocazione dello stesso nei confronti dei suoi fruitori) già un decennio prima che Paolo Rossi avesse accesso a Rai Tre. Questo anchor man, che legge con la stessa disinvoltura (e stile) notizie del giorno in una rubrica intitolata "Puzzo di Stampa", bollettini di ufologia e brani di letteratura erotica pesa, non ha un nome preciso. O meglio, all'anagrafe ce l'ha, e corredato dall'apposito cognome di prammatica, ma per i radioascoltatori è semplicemente "G", senza nemmeno il puntino di accompagnamento che potrebbe far pensare a un'abbreviazione. Nelle quattro ore della sua fascia quotidiana di trasmissione avviene di tutto, ma le rubriche più seguite sono senza dubbio quelle in cui usa il telefono per collegarsi al resto del mondo. Lo spazio di massimo ascolto condotto da "G" si chiama "Il Sondazzo": un sondaggio dalla rima finale occulta, ma che potrebbe anche significare semplicemente "pazzo". Il "G" in queste occasioni si trasforma in personaggi improbabili dai nomi repellenti, come l'architetto Culirossi, il signor Astice Naselli della pescheria La Trigliallegra, l'ottantasettenne vogliosa Elvira Tirasassi, il bambino Simone, il dottor Spargo Gocciabianca (promotore del movimento per la libera eiaculazione), il professor Cinciunto del M.E.R.D. (Movimento Eliminazione Radiazioni Dannose), il maresciallo Pampurio della Squadra Immobile, l'onorevole Gerardo Pipponi del P.INC. (Partito degli Incazzati, una Lega bossiana spinta alle estreme conseguenze)… E al direzione della sua emittente ha la sensibilità di lasciarlo fare senza limiti o censure. Tranne una volta, quando direttamente dalla Curia locale venne una precisa indicazione di far cessare una serie di telefonate in cui il "G" si fingeva confessore e mandava in onda in diretta i peccati della gente. Comunque sia, ogni pur esauriente elencazione dei personaggi curiosi (ma anche umani) con cui il "G" mette a confronto gli ignari utenti del servizio telefonico non può rendere che una incommensurabilmente pallida idea di quanto viene diffuso dalle onde della radio. Per dare un'idea di questo personaggio polimorfo a chi non ha la ventura di ascoltarlo o di averlo conosciuto in un suo spettacolo (dove canta, anima, fa spogliare la gente, dà scandalo, viene cacciato se il gestore del locale è catto-
LA GAZZETTA:
IL MISTERIOSO SIGNOR "G".
E' accusato di far uso di un linguaggio scurrile ma l'indice d'ascolto è dalla sua parte.
Di Daniela Lombardi.
E' certamente un personaggio di spicco. E' diventato una persona di famiglia. Per strada molto spesso si sente dire: "L'hai ascoltato il "G"? Cosa dirà mai oggi?". Per quattro ore consecutive tiene compagnia agli ascoltatori di Radio Blu coinvolgendoli nel suo modo tutto particolare di fare radio. E' molto disponibile e simpatico, ma su tre cose è intransigente: sulla sua età, sul suo stato civile, sul suo vero nome. Inoltre ha un altro vezzo: non vuole descrivere la sua persona. Sentiamo da lui perché tanto riserbo da uno che fa un tipo di radio controcorrente, provocatorio, a volte addirittura giudicato "immorale", o almeno ben colorito per via del suo linguaggio non certo clericale. "Ritengo inopportuno comunicare agli altri i miei dati, il mio aspetto esteriore. Sono cose inutili. La radio è anche fantasia ed è bello e giusto che la gente mi immagini come vuole e soprattutto che mi apprezzi per quello che tiro fuori da dentro piuttosto che per quello che butto dentro da fuori". Per i suoi programmi si ispira a qualcuno? "Il mio grande ispiratore è Orson Welles. E' geniale. Nel 1938 durante un suo programma radiofonico fece "abboccare" molti americani comunicando in diretta l'atterraggio del marziani sul nostro pianeta. Questo spiega tante cose, come la forza comunicativa della radio. Io sono per un tipo di comunicazione totale, a volte dissacratoria". E' accusato molto spesso di usare un linguaggio troppo scurrile, specialmente nel suo "Sondazzo". Sono proprio necessarie tutte quelle parolacce? "Sì, servono anche a scuotere la gente, che spesso vive come in trance e, presa com'è dai suoi mille problemi quotidiani, si lascia semplicemente vivere; una scossa ogni tanto non può che fare bene. E poi modificare ipocritamente il proprio linguaggio solo perché si è davanti a un microfono lo lascio fare ai miei colleghi…". Ha mai ricevuto delle querele per ciò che dice in trasmissione? "Per il linguaggio libero mai. Per le mie telefonate qualche volta, ma si è sempre risolto tutto a mio favore. Piuttosto ricevo molte minacce: c'è chi mi vuole prendere a cazzotti, chi mi vuole sfasciare la macchina, chi mi vorrebbe eliminare sul piano fisico… Ma come vede sono qui. Tanti mi criticano e affermano di non ascoltarmi, ma sono quelli che hanno le orecchie più grosse!". Perché proprio questo mestiere? "Tutto ciò che ha a che fare con la fantasia mi eccita. A lavorare mi diverto, e so di divertire anche gli altri, di tenere tanta compagnia a chi è solo o soffre per qualsiasi causa. E' molto bello anche il rapporto che riescono a creare gli ascoltatori tra loro: fanno amicizia via etere. Si sono creati tra gli ascoltatori dei veri e propri personaggi che animano e danno vita alla trasmissione". Non si è mai stancato di parlare davanti a un microfono? "Assolutamente no. Se mi fossi stancato avrei già smesso da un pezzo. Lo faccio perché mi piace. E' un'esperienza di vita che arricchisce e nella quale posso riversare ogni mia esperienza, sia positiva che negativa. Mi sento un privilegiato: a differenza di tanti, che poi diventano miei ascoltatori magari per disperazione, posso fare un lavoro che non sembra un lavoro ma un divertimento, tanto che molti mi chiedono: "Qual è il tuo vero lavoro, quello serio?". Io rispondo: "Vivere". Ci restano un po' male e tornano nelle loro gabbie per un pugno di lire al mese. E poi accendono la radio".
IL TASCABILE TV:
QUESTA SETTIMANA…
Questa settimana il vero mattatore è il "G", che con le preferenze è in testa a ben due classifiche settimanali, quella delle Trasmissioni Radio e quella dei Personaggi. Continua dunque a piacere la comicità del "G", che con i suoi scherzi telefonici riesce a far divertire molti ascoltatori. Un po' meno si divertono le sue vittime.
MILLECANALI:
UN PREMIO PER LE EMITTENTI TOSCANE.
Quest'anno il premio Pegaso è andato al "Sondazzo", un programma condotto dal "diabolico" "G". "Un premio gradito dopo tanti anni di carriera radiofonica ci dice il "G", conduttore e ideatore della trasmissione (top secret il suo nome vero). Una formula alquanto insolita quella del "Sondazzo". "Si parte da una burla telefonica in cui io impersono diversi personaggi -
(L'articolo che segue ha una storia: in trasmissione da "G" venne una ragazza che voleva liberarsi di un peso schiacciante. Violentata dal padre, desiderava confidare le sue pene al proprio "amico" radiofonico e ai suoi ascoltatori. Il programma fu seguito, come spesso avviene, dal maggior quotidiano della regione, e dopo la trasmissione una giornalista si fece subito viva col conduttore per "ottenere" la ragazza in cambio di un bell'articolo con lui come eroe del giorno. Al "G" sembrò di pessimo gusto questo "baratto" fatto sulla pelle di una ragazza che soffriva e che si era affidata a lui e rifiutò, malgrado le insistenze reiterate della signora, di "darle" la giovane come gli era stato richiesto. Risultato: la giornalista in questione non rinunciò all'articolo, che fu pubblicato ugualmente il giorno dopo sulla base di quanto ascoltato per radio, senza però menzionare né il nome dell'emittente né quello del conduttore, gettando anzi su di lui qualche ombra di morbosità. Questo la dice lunga su un certo giornalismo, a cui "G" si vanta di non appartenere. Per la cronaca -
LA NAZIONE:
Clamorosa denuncia di una diciannovenne ai microfoni di una emittente locale.
IN DIRETTA ALLA RADIO: "MIO PADRE MI VIOLENTA, AIUTATEMI".
Di Olga Mugnaini.
Una voce flebile, quasi d'uccellino, squarcia lo spensierato programma di canzonette e spot pubblicitari diffusi dalle antenne di una radio locale. Francesca ha diciannove anni e con le parole che le tremano sulle labbra racconta che suo padre l'ha violentata all'età di sedici legandola al letto, che la mamma è morta e che lei è sola e disperata, costretta a fare la donna di servizio al fratello e a quel babbo che vorrebbe veder morto. L'allegria del sabato pomeriggio svanisce in un istante, E la modulazione di frequenza di questa emittente diventa il megafono della straziante e intima confessione di una ragazzina. Francesca vive in un paese della provincia di Pisa. Da tre anni e ogni notte resta per interminabili ore con gli occhi sbarrati nel buio. Intorno a lei non trova una sola mano per aggrapparsi e riemergere dal baratro in cui è caduta in quella terribile notte d'estate in camera di suo padre. Poi, un giorno, la forza di prendere un foglio e scrivere alla radio. Da lì sarà solo una voce, potrà gridare la sua disperazione senza la paura di essere vista, riconosciuta. Perché suo padre l'ha avvertita: "Se dici una sola parola di quello che è successo ti ammazzo". Dall'emittente parte l'invito ad andare in trasmissione. Forse raccontando la sua storia qualcuno potrà aiutarla. E così fa. Questa piccola donna offesa prima ancora di sbocciare, e che mai più ha voluto essere sfiorata da un ragazzo, prende il treno, sale le scale della stazione radiofonica e si siede davanti al microfono. Non sa neppure da dove le venga la forza ma parla, anche quando le domande del conduttore si fanno incalzanti -
(La conversazione del "G" con Francesca è disponibile in questo sito nel canale
"Io confesso").
FIRENZE NOI: "G" D.J. DI RADIO BLU.
Di Daniela Lombardi.
Sono in pochi in Toscana a non conoscere il "G". Questo personaggio si è fatto riconoscere solo con una lettera dell'alfabeto. Ha iniziato alla chetichella e ora è diventato uno dei grandi della radio. Personaggio dalle mille inventive, è riuscito a farsi spazio e a distinguersi nella folta giungla dei conduttori radiofonici. Il suo linguaggio il più delle volte è volutamente, eccessivamente scurrile. Ma questo per sottolineare che le vere parolacce non sono le sue. E' tutta la società che è da rivedere. Le vere parolacce sono: ipocrisia, cattiva politica, disinteresse per il prossimo. Vincitore più volte del Pegaso snobba alla grande questo tipo di manifestazioni. Non ama farsi vedere in TV, né sui giornali. "La radio è immaginazione e la gente deve vedermi con gli occhi dell'anima. L'unica eccezione la faccio negli spettacoli, e chi mi vuol vedere deve venirci (e ci viene!)". E' un tipo fondamentalmente pigro, che non ama fare la fila davanti agli studi dei "big" per poterlo diventare a sua volta, perché lui lo è già. I suoi programmi sono sconfinati oltre la Toscana, attraverso cassette registrate dai suoi ammiratori che stanno invadendo l'Italia e sono arrivate fino in Australia, in America, in Germania. Epoca, il prestigioso settimanale, gli ha dedicato un servizio, Rita Dalla Chiesa lo ha voluto ospite nel suo "Forum" per parlare di scherzi toscani, del nostro modo di fare umorismo. E in quell'occasione ha dovuto cedere e farsi vedere in TV, ma il suo posto, ha ribadito, è in radio, dove può dare ampio spazio alle sue fantasie e a quelle dei suoi ascoltatori.
IL TIRRENO:
Incredibile intervista del "G" a Pierino il vandalo.
"CREDO CHE COLPIRO' ANCORA" LO SFREGIO ERA STATO ANNUNCIATO.
Di Fabio Barni.
A suo modo, tra risposte prive di senso e frasi stampalate, Piero Cannata aveva annunciato che sarebbe tornato a colpire. "Se lei avesse una gamba gelata e bisognasse bruciare la Venere del Botticelli, io la salverei lo stesso", aveva dichiarato nel corso di un'intervista andata in onda giorni fa su Radio Blu. Il nemico giurato delle opere d'arte aveva avvertito tutti: "Forse sì, forse no. Ma penso di raggiungere un accordo prima". Un accordo, in sostanza per garantirsi l'impunità. "Non deve essere reato, lo faccio per questo", aveva risposto al "G", uno dei conduttori più noti e apprezzati dal pubblico. Oggi pomeriggio, intorno alle 15, il presentatore di Radio Blu manderà di nuovo in onda l'intervista, della quale il "G" ha gentilmente autorizzato la pubblicazione. Il botta e risposta con l'intervistatore non ha certo risparmiato risposte "sorprendenti" a domande serie e mirate. Tanto per cominciare, il David di Michelangelo ed un sassolino non sono poi troppo diversi. Almeno per Cannata. A sentirla mi sembra normale. Perché allora ha fatto quelle due cose? "Perché… E' come se mi chiedesse perché ho tirato un sassetto in mezzo alla strada". Ma il David è un'altra cosa. "Anche un pacchetto di sigarette vuoto è un'altra cosa". Comunque sia ci sono anche motivazioni più "serie". "Me l'ha detto mia moglie dopo aver fatto all'amore. Ecco, non me lo ha detto proprio lei, ma una voce che è scappata da lei". Sua moglie dopo aver fatto all'amore le ha chiesto di danneggiare il David? "Mi ha detto: Era questo che volevo. Poi mi ha chiesto anche di smettere di fumare. Ma è una cosa più complessa. Ci sono tre entità; io, lei e la donna. La donna non sceglie fra me e lei, ma io scelgo la felicità, scelgo di fare all'amore. Ma lei -
(L'intera e vera conversazione del "G" con Piero Cannata è disponibile in questo sito nel canale "Io confesso").
IL CORRIERE:
Festival di Sanremo.
LE STRONCATURE DEL "G".
Di Stefania Sandrolini.
Sanremo è Sanremo e la manifestazione al solito ha già invaso oltre alle case anche i programmi radiofonici. Al "G" affidiamo il commento delle prime due serate della kermesse canora di quest'anno 2000. Dal blocco notes del "G" abbiamo rubato alcune perle, come ad esempio: "Fazio arriva con i rampicanti sulla giacca… La Sastre invece come arriva? Con gengive e salsicciotti". Il suo sorriso fisso, secondo la famosa voce, "è ben stampato sulle gengive, mentre col primo abito si vedevano i salsicciotti ai fianchi. Complimenti a chi l'ha vestita… ma anche a chi l'ha spogliata!". Sempre dagli appunti del "G" ecco un commento su Pavarotti: "Che c… ci sta a fare?", si chiede lo speaker prima di aggiungere a margine: "L'ho capito: col mascherone che si ritrova ci ricorda che è Carnevale". Nelle note prese l'altra sera segnala poi che la Sastre sbaglia i nomi dei direttori d'orchestra: "Uno l'ha ribattezzato "Culini", e un altro "Penini". Molto hard". E la coppia Minghi-
(E, per concludere questa parziale rassegna stampa sul "G", ecco il primo articolo scritto su di lui. In realtà neanche questo fu il primo in assoluto. I giornali se ne erano già occupati per motivi musicali, ma quella è un'altra storia, contrassegnata dal suo nome intero: il "G" stampato nasce così).
LA PROVINCIA:
IO, IL "G", VI PARLO DEI MIEI SCHERZI VIA RADIO.
Il popolare animatore, famoso per l'abilità nel condurre giochi telefonici,
racconta la sua vita e la sua carriera.
Di Piero Ceccatelli.
Ad attenderlo giù nell'atrio una biondina di non più di diciassette anni, un gran pacco sotto il braccio. "Mi chiamo Angela, vengo da Scandicci. Domani è il suo compleanno e sono qua per portargli un regalo anche da parte delle mie amiche". Destinatario di così gentile pensiero è il titolare di una delle voci divenute più famose presso gli ascoltatori della radio. Ha un nome, un cognome, una fisionomia, un'età precisa, uno stato civile, ma non riveliamo niente: la radio è il mezzo dell'immaginazione e fare certi annunci significherebbe uccidere la fantasia di chi ascolta. Sì, perché tutti si sono fatti un'idea del suo volto, della sua taglia fisica, della sua età, del fatto se abbia "il cuore libero oppure moglie". E si sono fatti mille idee su quale sia il suo vero nome, che lui trincera dietro un'ineffabile sigla. "Ciao a tutti, sono il "G", annuncia ogni mezzogiorno agli ascoltatori di Radio Blu, che non mancano di seguirne le originalissime trasmissioni. Il "G", si chiama proprio così, con la semplice lettera dell'alfabeto scelta per trovare un nome di battaglia fulminante, secco, rapidissimo, sfrontato. Con la consegna di non rivelarne nome e cognome, generalità e segni particolari, abbiamo avvicinato il "G" per scoprire i motivi di un così originale modo di concepire la radio. Come hai scoperto la tua vocazione per la radio? "Ci sono voluti degli anni. Nel 1977 un amico disc-